La normativa per l’accesso alle agevolazioni della cosiddetta Transizione 5.0 è stata oggetto di tante interrogazioni, richieste di intervento di modifica, di FAQ che il Ministero ha via via gestito, sino alle semplificazioni introdotte dalla Legge di Bilancio 2025. Queste semplificazioni si possono riassumere come segue:
- In caso di sostituzione di macchinari obsoleti (che hanno completato il piano di ammortamento da oltre 24 mesi), si può evitare la certificazione energetica, presumendo il raggiungimento dei requisiti minimi;
- L’efficientamento energetico è considerato ottenuto per beni acquistati nell’ambito di progetti con le ESCo (Energy Service Company);
- Il credito d’imposta può essere riconosciuto, in alternativa alle imprese, anche alle società di servizi energetici (ESCo) certificate.

Unitamente agli interventi precedenti, fonte di vari chiarimenti, queste semplificazioni hanno generato un buon effetto al Piano: i fondi prenotati sono ora superiori agli 1,2 Miliardi di euro, cifra considerevole se pensiamo che nei primi tre mesi di entrata in vigore del provvedimento erano solo 99 milioni di euro quelli prenotati.
È un segno che le semplificazioni, ma soprattutto i chiarimenti formali hanno generato fiducia nell’uso dello strumento.
Di contro però, il totale dei fondi prenotati è pari al solo 19% dei fondi a disposizione, ed è molto difficile che nei soli 6 mesi che mancano al termine delle agevolazioni la nostra industria riesca a sfruttare appieno questa opportunità.
Dal mondo industriale sono arrivate richieste di ogni genere al fine di dilazione dei tempi: cosa purtroppo non di facile fattibilità, essendo la misura inclusa nel pacchetto di quelle supportate dai piani PNRR.
Anche Federazione Carta Grafica nella sua Assemblea Pubblica tenutasi a Print4All ha discusso della questione insieme al Vicepresidente di Confindustria Marco Nocivelli. L’intervento del Vicepresidente di Federazione e Past-President di Acimga, Aldo Peretti, ha inoltre sottolineato come l’industria dei costruttori di macchine avesse forti aspettative che questa misura potesse essere vincente per rilanciare anche la filiera del printing e converting, ma che ha generato troppe incertezze nella sua fase applicativa.
L’invito al Governo è quello di mantenere, in queste occasioni, un collegamento forte e continuo con la parte industriale (Confindustria) nelle fasi di costruzione degli strumenti a supporto delle imprese, per anticipare in fase progettuale quelle concertazioni sui regolamenti attuativi che diventano poi lo strumento operativo per le imprese.