Milano, 30 maggio 2025 – Si è tenuta ieri nell’ambito della manifestazione Print4all, presso Fiera Milano Rho, l’Assemblea Pubblica di Federazione Carta Grafica “Coniugare sostenibilità e competitività: l’Europa si è desta? Il ruolo della filiera della carta, dell’imballaggio e della stampa” moderata da Nicola Saldutti Il Corriere della Sera.
“Nel 2024 il valore di fatturato del complesso dei quattro settori appartenenti alla Federazione Carta Grafica (macchine per la grafica e la cartotecnica, cartario, grafico e cartotecnico trasformatore) si è “assestato” a 26,9 miliardi di euro, cioè l’1,2% del Pil nazionale. Complessivamente un calo di circa 300 milioni di euro, ovvero dell’1,1%, rispetto al 2023, da considerare ancora come conseguenza di un assestamento dei prezzi, dopo l’impennata inflazionistica del 2022” afferma il neo eletto Presidente Andrea D’Amato General Manager di Seda International Packaging Group.
“Il saldo della bilancia commerciale con l’estero è positivo per 4 miliardi di euro, corrispondente al 7% del surplus commerciale totale dell’Italia – continua D’Amato – si stima che la filiera coinvolga quasi 16.000 aziende, per oltre 160.000 addetti”.
Sono i settori a monte della filiera, produzione di macchine e di carta, a recuperare in termini di fatturato, ma la ripresa sulla produzione coinvolge anche il settore cartotecnico e trasformatore. Il settore delle macchine per la grafica e la cartotecnica chiude il 2024 con un + 4,9% a fatturato, trainato dalle macchine per il converting e dal mercato interno. In ripresa non solo come fatturato, +1,5%, ma soprattutto come valori produttivi, +6,2%, il settore cartario. Bene l’export, in ripresa tutte le tipologie comprese le carte per usi grafici. Ancora in calo invece l’industria cartotecnica trasformatrice, quella dell’imballaggio, ma solo per fatturato. La produzione torna a crescere: del 2,3% quella relativa agli imballaggi in carta, cartone e flessibile; e del 3,1% quella della cartotecnica. L’industria grafica perde un altro 3,4% a fatturato e l’1,6% della produzione. Bene però la ripresa dell’export e la tenuta almeno della stampa editoriale, quella di libri in particolare.
“La Federazione Carta Grafica rappresenta una filiera significativa del Made in Italy che, in termini di output di prodotto finale, porta i nostri stampati e i nostri packaging in giro per il mondo, da soli o in accompagnamento alle nostre merci. E In un contesto in cui i dazi tornano a essere strumento di politica commerciale e protezionismo, per rinforzare la fiducia nel prodotto italiano e per giustificarne il posizionamento premium, il packaging assume un ruolo strategico non solo logistico ma soprattutto comunicativo e identitario, diventando un asset competitivo per il Made in Italy” sottolinea D’Amato.
Ricordiamo che lʼindustria italiana delle macchine per printing e converting è la terza al mondo e la seconda in Europa, con uno share di mercato intorno al 10%, che mantiene un trend di crescita stabile. Lʼindustria cartaria italiana è terza in Europa, dopo Germania e Svezia, con il 10,2% dei volumi complessivi dellʼarea. È inoltre leader assoluto nella produzione di carte per uso domestico, igienico e sanitario con il 20,4% dei volumi europei. L’industria cartotecnica trasformatrice italiana è seconda in Europa per fatturato, dopo la Germania, con una quota percentuale del 17,6%, prima per numero di imprese e seconda per numero di addetti. Negli imballaggi, l’Italia è il secondo produttore Ue nel cartone ondulato e il primo esportatore di imballaggi flessibili. Al di là dell’andamento strutturale del settore, è importante segnalare anche come lʼindustria grafica italiana sia seconda in Europa per fatturato, dopo la Germania, con una quota percentuale del 16,1%.