Roma, 2 luglio 2025 – “Le misure di vigilanza sono certamente importanti sui mercati del gas ma le proposte della Commissione nel Clean Industrial Deal ci sembrano timide e viene rinviato tutto al lavoro di questa task force senza prevedere da subito misure concrete di contenimento dei costi del gas. Un grosso problema che la Commissione ha fino ad oggi ignorato è il tema delle barriere tariffarie che impediscono i corretti scambi di gas tra i Paesi dell’Unione (pancaking).”

Questo uno dei punti toccati in audizione, oggi, da Massimo Medugno DG Federazione Carta e Grafica e Assocarta oggi davanti alla X Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati che sottolinea “L’industria italiana paga un extracosto dovuto al differenziale di prezzo col TTF (hub di Amsterdam, riferimento per l’Europa) tipicamente superiore ai 2 €/MWh, con punte oltre i 5 €/MWh (5,3 €/MWh, lo spread del 14 aprile; 4,2 €/MWh il dato più recente del 16 giugno). Si auspica che questa situazione possa essere rilevata dal monitoraggio che l’Europa si appresta ad avviare e che anche le autorità italiane preposte indaghino su questa anomalia. La penalizzazione economica per il nostro paese vale oltre 1,3 miliardi di euro l’anno.”

Nell’audizione Medugno ha espresso condivisione sulla necessità di modificare la disciplina sugli aiuti di stato per agevolare autonomia strategica evidenziando però che la recente linea guida europea che modifica gli aiuti di stato introduce una forte criticità: i 50 €/MWh per gli energivori ammessi dal nuovo quadro potrebbero essere inaccessibili per le attuali disponibilità fiscali italiane e quindi rischierebbero di compromettere ulteriormente il progetto del mercato unico e il principio di coesione, che costituiscono il fondamento dell’Unione europea.

In materia di bioeconomia, nonostante le performance di riciclo della carta, va reso ancora più competitivo il riciclo sul territorio. Una misura allo scopo potrebbe essere quella dei “certificati di economia circolare”. Ciò significherebbe un incremento dell’occupazione interna diretta e indiretta per circa 1.400 addetti, pari al 7% del settore, del 27% della produttività in termini di tonnellate per addetto e di tonnellate per ora di lavoro e la riduzione delle emissioni connesse ai trasporti pari a 316.000 t di CO2eq (0.1% delle emissioni italiane) e delle emissioni produttive, sostituendo produzioni di paesi con sistemi energetici più climalteranti attorno alle 200.000 t di CO2eq.

“Per la valorizzazione del capitale umano occorre detassare le indennità che i lavoratori, organizzati sui turni percepiscono come lavoro domenicale, lavoro notturno, lavoro festivo e straordinario in analogia a quanto avviene in altri Paesi. Ciò renderebbe il settore più attrattivo e faciliterebbe il reperimento di nuove risorse e il ricambio generazionale” ha infine aggiunto Medugno.