Un Paese che dalla scarsità di materia prima ha saputo inventarsi il primato nel riciclo fino a staccare, per qualità e quantità, tutto il resto d’Europa, diventando addirittura esportatore netto di macero: è l’Italia della carta, presentata e rappresentata giovedì 18 settembre ad Assisi nell’incontro in cui è nata la Rete per le Città di Carta, con firma del patto e del Manifesto (50 gli aderenti iniziali, Comuni e Associazioni).

L’iniziativa è di Comieco e Fondazione Symbola, sostenuta dalla Federazione Carta e Grafica e da Unirima.

Nell’occasione è stato anche presentato il progetto di legge per l’istituzione, nella medesima data, della Giornata nazionale del riciclo della carta, a cura del primo firmatario on. Massimo Milani, il cui iter potrebbe consentire di celebrare la ricorrenza a partire dal prossimo anno.

La Federazione aderisce alla Rete, a testimonianza del ruolo fondamentale dell’industria del sistema carta, che già forma un network di 16mila imprese italiane con circa 160mila addetti e l’1,2% del Pil nazionale.

“Il riciclo è un mezzo attraverso il quale la nostra industria riesce a stare sul territorio, continua a generare lavoro e sviluppo, e prosegue sul percorso dí responsabilità sociale che sta realizzando in questi anni – ha affermato Massimo Medugno, DG della Federazione Carta e Grafica, dal palco dell’incontro di Assisi -: si parla molto di ambiente e di economia circolare, è giusto aggiungere la formazione, le capacità, le competenze apportate dalle aziende, che determinano quel saper fare che identifichiamo come made in Italy“.

In un ambito, come quello della manifestazione “Il Cortile di Francesco“, svolta presso la sala stampa del Sacro Convento e più volte caratterizzata da citazioni dell’enciclica Laudato si’ di Papa Bergoglio, il termine rigenerazione si carica di doppia valenza, produttiva e spirituale. “L’industria ha un’etica, segue principi importanti nel conformarsi all’obiettivo dello sviluppo sostenibile ed è pure consapevole di non essere perfetta – ha proseguito Medugno, richiamandosi al divenire e alla continua transizione di cui ha scritto Papa Francesco -: è però importante affermare che il nostro sistema contribuisce e porta in sé il tema dello sviluppo sostenibile, non da oggi, ma da una trentina di anni. La nostra industria ha la tradizione e le capacità di stare sul territorio, a dimostrazione che lo sviluppo sostenibile è possibile e che noi dobbiamo agire affinché continui ad esserlo. Il riciclo rappresenta un passaggio per implementare sempre meglio questo concetto”.

In avvicinamento al convegno di Assisi, il DG della Federazione ha preso parte a una visita alla vicina Cartiera di Trevi con l’on. Milani e il presidente del Comieco, Amelio Cecchini.