La Federazione Carta e Grafica è per il dodicesimo anno consecutivo in BookCityMilano. Venerdì 14 novembre, alle ore 11, nella Sala Buzzati della Fondazione Corriere della Sera, a Milano, si parla di apprendimento, di scuola, di uso appropriato del digitale.
“Ritorno alla carta. Leggere, scrivere, pensare nella scuola post-smartphone” è il tema scelto per il confronto, in cui la Federazione tiene a ribadire la funzione della carta – e più in generale delle attività analogiche – nella missione formativa come presupposto culturale, basato su un sistema digitale responsabile, al proprio impegno nel mondo produttivo.
L’evento organizzato quest’anno dalla Federazione, insieme – come ormai tradizione – con la Fondazione Corriere della Sera, sarà introdotto da Carlo Emanuele Bona, Consigliere della Federazione Carta e Grafica e dal Presidente Fondazione Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli.
Seguirà la presentazione del rapporto “Studiare con o senza cellulare?”, sviluppato congiuntamente dalla University of Pennsylvania, dalla Jawaharlal Nehru University, e dalla University of Copenhagen, di cui discuteranno il Direttore dell’Osservatorio Carta, Penna & Digitale, Fondazione Luigi Einaudi, Andrea Cangini e lo psicologo fondatore di Hikikomori Italia Marco Crepaldi.
Il secondo segmento dell’incontro sarà dedicato al confronto sul tema “La scuola oltre lo smartphone”, con gli interventi di Francesco Amendola, Direttore Digital Transformation Luiss Guido Carli, Massimo Nunzio Barrella, Dirigente scolastico liceo classico statale “Giuseppe Parini” di Milano, Cristina Dell’Acqua, Insegnante e scrittrice e Andrea Di Mario, Dirigente scolastico liceo classico statale “Giosuè Carducci” di Milano, con la partecipazione di ragazze e ragazzi dei Licei Carducci e Parini.
L’incontro sarà condotto e moderato dall’editorialista del Corriere della Sera Massimo Sideri.
Con l’evento di quest’anno, la Federazione Carta e Grafica ribadisce la sua missione di far emergere l’importanza di lettura e la scrittura su carta. Sono attività indispensabili e non sostituibili per la corretta formazione dei giovani, soprattutto in una fase in cui si sta prendendo sempre maggiore coscienza della necessità di fare uso opportuno e contingentato del digitale nell’età dello sviluppo, quale leva per creare valore e non sostituire lo studio e l’esercizio – una finta scorciatoia – nella fase di apprendimento.


