Dieci regole, schematiche, chiare, attuali: sono le raccomandazioni fornite dagli esperti per il “digitale responsabile” nell’incontro che si è svolto giovedì 4 dicembre in “Più libri più libri” alla Nuvola dell’Eur, a Roma, promosso dalla Federazione Carta e Grafica. È la traccia da seguire per affrontare con consapevolezza ed efficacia, soprattutto nella fase educativa dei giovani, l’attuale fase impetuosa di sviluppo tecnologico e i relativi contreaccolpi sui comportamenti e sulla formazione. Ecco i dieci punti:
- Usare carta e penna nell’uso quotidiano, sia nell’età della formazione sia nell’età adulta.
- Aggiornarsi sempre, direttamente sulle tecnologie: non delegare ai giovani dicendo “ne sanno più di me”.
- Dedicare tempo emotivo ai ragazzi, non abbandonarli all’”AI companion”, alla falsa empatia dell’intelligenza artificiale.
- Fare esercizi quotidiani, individuare slot emotivi in una giornata per creare tempo e relazioni con le giovani generazioni.
- Rispettare la lentezza, il cervello umano non è multitasking, va usato conoscendone la profondità.
- No, al cellulare precoce: bambini e ragazzi vanno accompagnati con attività e contenuti capaci di svilupparne le sinapsi.
- Chi insegna non deve mai staccarsi di studiare, a partire dall’approfondimento sulle caratteristiche del cervello umano e delle sue reazioni.
- Il docente deve sperimentare sullo stesso terreno che percorrono i suoi studenti. Formazione è contenuto attivo, non è solo punteggio.
- Leggere i classici, su carta, è fondamentale per il patrimonio di cultura, fantasia, formazione, stimolazione dell’attivitià cerebrale che sono in grado di trasmettere.
- Esercitarsi (e spingere i giovani a farlo), nella lettura ad alta voce anche per pochi minuti ogni giorno: coinvolge una molteplicità di sensi, crea sensazioni, apre mondi.
All’incontro, alla presenza del DG della Federazione Carta e Grafica Massimo Medugno, sono intervenuti Andrea Cangini, direttore dell’Osservatorio Carta, Penna & Digitale della Fondazione Luigi Einaudi, la pedagogista Maria Luisa Iavarone, autrice del libro “L’educazione patetica” presentato durante l’incontro, l’insegnante e dottoressa in psicologia e sociologia Miriam Lucantoni, promoter del progetto “A scuola di felicità”, la dirigente scolastica Anna Maria Lamberti, il cui Istituto Comprensivo Borgoncini Duca di Roma ha ospitato il corso-pilota per docenti “Leggere per crescere“, Luciano Lanna, direttore del Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura. Gli esperti, per i rispettivi ambiti di competenza, hanno partecipato al confronto – moderato dal giornalista Enrico Sbandi – contribuendo a fissare i dieci, schematici ed essenziali punti sui quali occorre tenere alta l’attenzione.
L’obiettivo è andare nella direzione del digitale responsabile, vale a dire l’impiego consapevole e finalizzato dei dispositivi e dell’AI, in continuità e in modo funzionale rispetto all’esercizio fondamentale delle modalità analogiche, come lettura su carta e scrittura a mano in corsivo. Attività non sostituibili soprattutto nell’infanzia e nella fase formativa dei giovani, come le stesse istituzioni scolastiche stanno indirizzando con la reintroduzione nei programmi 2026-2027 da parte del Ministero per l’Istruzione e il Merito, di lettura ad alta voce, memorizzazione di testi e poesie, scrittura a mano e attenzione alla calligrafia.
Lungo questo percorso la Federazione Carta e Grafica prosegue nella promozione di attività e di confronti (come gli incontri realizzati in tutte le principali manifestazioni dell’anno, dal Salone del Libro di Torino, BookCityMilano fino a Più libri più liberi a Roma, oltre alla partecipazione, attraverso le attività dell’Osservatorio Carta Penna & Digitale e del Centro per il libro e la lettura, alla progettazione delle iniziative formative), a sostegno di una sempre più efficace divulgazione dell’importanza della carta e delle attività connesse, alla base della “filiera dell’intelligenza”: quella che guarda con attenzione agli sviluppi tecnologici senza mai perdere focalizzazione dalle caratteristiche del cervello dell’uomo.


