S’impennano in Italia le vendite di libri stampati. Nei primi sei mesi del 2021 sono state vendute in totale 48 milioni di copie, 15 milioni (+44%) in più rispetto allo stesso periodo del 2020 e 11 milioni in più (+ 31%) rispetto al 2019. A valore, la crescita è stata del 42% Le librerie conservano un leggerissimo primato (47,7% contro 47%) sulle vendite online, la restante quota è appannaggio della grande distribuzione. Sono i dati forniti da AIE (l’Associazione Italiana Editori), che confermano la ripresa netta del settore, alla quale contribuiscono le iniziative della Federazione Carta e Grafica, a più riprese schierata concretamente a favore della lettura su carta come con la campagna #ilibricisalveranno lanciata nella recente edizione, lo scorso novembre, di BookCityMilano, con il “Manifesto sulla necessità di riscoprire ciò che solo una lettura autorevole ci consente di scoprire”.
Determinanti, per questo risultato, sono stati i sostegni pubblici, in particolare un contributo decisivo negli ultimi anni proviene dal “bonus cultura” per i diciottenni. Secondo i dati ufficiali del Ministero della Cultura, dall’inizio della misura, 5 anni fa, ad oggi, 1.959.551 diciottenni hanno chiesto i benefici della “18app” (367.081 nell’ultimo anno, aperto ai nati nel 2002 con registrazioni ancora in corso), per un importo complessivamente speso di 785.979.641,87 euro, di cui 50.119.755,37 nei primi 6 mesi del 2020. Secondo i dati diffusi dal Ministero lo scorso marzo, all’avvio della quinta edizione del Bonus, l’83% della cifra fino ad allora erogata era stata spesa per acquisto di libri, il 14% per concerti e musica mentre il restante 3% per le altre varie spese culturali previste. A partire da quest’anno (per spendere il buono ci sarà tempo fino a tutto febbraio 2022) fra le spese ammesse (anche su questo tema la Federazione Carta e Grafica si è spesa a più riprese) rientrano gli abbonamenti a giornali quotidiani, sia cartacei sia online.