Fatturati e indicatori sono in rilevante aumento su base annua, ma le prospettive per la filiera della carta e della grafica presentano grande incertezza. È in estrema sintesi la fotografia che inquadra l’indagine trimestrale di Federazione Carta e Grafica, relativa a uno dei comparti più avanti nell’economia circolare e anche maggiormente penalizzati dall’esplosione dei costi dell’energia, con ricadute che dal comparto cartario si riverberano sull’intera catena di produzione. Va correttamente letto anche il dato di aumento dei fatturati, su cui incide l’aumento dei prezzi, che non si traduce in marginalità per le aziende.

I dati. Nel primo trimestre 2022 il fatturato del complesso dei settori della Federazione (macchine per la grafica e la cartotecnica, cartario, grafico e carto- tecnico trasformatore) ha un aumento del 29,6% rispetto ai ridotti livelli del primo trimestre 2021. Il fatturato di filiera nei primi 3 mesi del 2022 supera quindi i 7 miliardi di € (7,4 miliardi di €), un valore più alto anche di quello del primo trimestre 2019 pre-crisi Covid-19 (6,1 miliardi €).

Le analisi settoriali sul primo trimestre 2022 evidenziano che l’incremento del fatturato, rispetto al primo trimestre 2021, accomuna tre settori su quattro della Federazione Carta e Grafica, con maggiore intensità per il cartario (+55,1%); crescita a due cifre anche per il giro d’affari del cartotecnico trasformatore (+22,3%) e del grafico (+21,2%); risulta invece in lieve arretramento (-3,3%) il fatturato delle macchine per la grafica e la cartotecnica, dato che arriva però dopo un 2021 molto positivo.

Molto diversificate le indicazioni per il secondo trimestre 2022: le tendenze restano molto positive nel settore cartotecnico-trasformatore, moderatamente positive nel comparto grafico, stabili nelle macchine per grafica e cartotecnica. In particolare, nel settore cartario, cautela e timore prevalgono dopo il generale ottimismo di fine 2021: le prospettive si deteriorano nel secondo trimestre 2022 per timori sulla domanda, poi il quadro peggiora sensibilmente nel terzo trimestre 2022 su tutti gli indicatori. È un pessimismo che riflette le enormi difficoltà delle cartiere a far fronte ai sempre nuovi record raggiunti dai costi di energia, gas, CO2, trasporti e materie prime fibrose; una situazione ancor più appesantita dagli impatti della guerra in Ucraina su disponibilità e costi degli input produttivi (soprattutto energetici), che stanno compromettendo l’attività delle cartiere con intuibili, pesanti riflessi a cascata sulle componenti a valle della filiera (come il settore grafico e cartotecnico trasformatore) in termini sia di prezzi, sia di disponibilità di carte e cartoni.

Ad alcuni impianti già fermi per in- sostenibilità dei costi, nel terzo trimestre 2022 si stanno aggiungendo almeno il 30% degli stabilimenti cartari che stanno ipotizzando interruzioni di attività, sia per gli elevatissimi costi di gas ed energia, sia per la crescente incertezza di poter contare su adeguate forniture degli stessi e da ultimo la crisi di governo con l’incertezza del quadro politico in vista delle elezioni politiche di settembre.