“Parliamo di valorizzazione della carta in un mondo digitale, ma soprattutto di valori, quelli che arricchiscono ogni esperienza di transizione. Analogico o digitale? Non è questione dell’uno o dell’altro, ma dell’uno e dell’altro: siamo qui per contribuire, come Federazione Carta e Grafica, a individuare il giusto bilanciamento, per arrivare a quella ‘dieta mediatica’ efficace alla quale lavoriamo insieme con la Fondazione Luigi Einaudi e l’Osservatorio sulla scrittura a mano e lettura su carta che viene presentato oggi”.

Così Carlo Emanuele Bona, consigliere e past president della Federazione Carta e Grafica, ha introdotto l’incontro “Lettura su carta e scrittura a mano. L’azione politica e sociale per la loro valorizzazione”, tenuto il 16 novembre nell’ambito di BookCityMilano2023, presso la Fondazione Corriere della Sera.

Un evento a più voci, da quella di un principe del giornalismo come Ferruccio de Bortoli, presidente della Fondazione Corriere, ai protagonisti del mondo dell’associazionismo d’impresa e della Fondazione Einaudi – che ha annunciato l’avvio con il sostegno della Federazione e del Comieco dell’Osservatorio permanente su carta, pennadigitale – fino ai più giovani, anch’essi protagonisti sul palco della Sala Buzzati, coordinati da Alessandro Cannavò del Corriere della Sera.

Di grande impatto l’intervento dei ragazzi del Liceo Classico Francesco Vivona di Roma, che hanno mostrato senza l’interposizione di filtri interpretativi l’approccio della “generazione Z” a carta, penna e libri come mezzi quotidiani per creare, studiare, comunicare. Guidati dalla professoressa Claudia Corbello, hanno anche presentato un estratto dal cortometraggio “Smarts. Raee Odyssey” realizzato e interpretato dagli stessi studenti, in cui i ragazzi si interrogano sull’impatto ambientale del digitale e dei rifiuti elettronici e sulla dipendenza sviluppata oggi dai giovani verso il telefonino e il digitale in genere.

“Uso la carta, mi concentro meglio, il rapporto con il supporto fisico migliora anche i rapporti umani. Se rovino un libro vuol dire che mi è piaciuto. A volte non posso fare a meno del computer, ma è la carta il punto per il quale devono passare tutte le mie idee”. La testimonianza è di uno degli allievi protagonisti del filmato e dell’iniziativa: parole che fanno riflettere e ben sperare, anche considerando gli impatti negativi non solo su apprendimento e comportamenti, ma anche sull’ambiente che –  a dispetto dei luoghi comuni – derivano dall’uso dei dispositivi digitali.

In termini di consumi di risorse, minerali e metalli, il costo ambientale di un e-book supera del 150% il libro cartaceo mentre un libro scolastico di 400 pagine rilascia un’impronta carbonica di circa 2 kg, pari a quella di 2 ore al giorno di uso dello smartphone per una settimana: sono studi del Politecnico di Milano citati da Carlo Montalbetti, direttore generale Comieco, che ha aggiunto: “non dobbiamo dimenticare che i dispositivi elettronici su cui leggiamo i libri hanno una vita media di circa tre anni, molto più breve di un libro di carta naturalmente destinato al riuso e, a fine vita, al riciclo. Non a caso, l’Italia è – insieme alla Germania – il Paese che ricicla più carta e cartone in Europa”.

L’occasione di BookCity è servita anche ad annunciare l’Osservatorio permanente su carta, pennadigitale, iniziativa a cui sta lavorando la Fondazione Luigi Einaudi con il sostegno di Federazione Carta Grafica e Comieco, che mira a studiare e analizzare l’applicazione che del digitale si fa nel mondo dell’istruzione.

L’eccesso di digitale pone a rischio la nostra stessa capacità di concentrazione – ha detto Andrea Cangini, segretario generale della Fondazione Einaudi, già coordinatore in Senato, nella precedente legislatura, dell’indagine conoscitiva sui danni prodotti negli adolescenti dall’uso non regolato dei dispositivi, da cui ha preso origine il libro CocaWeb, radunando gli atti della Commissione parlamentare che si è occupata del tema. “Carta e penna sono abitudini da recuperare per riappropriarci delle nostre facoltà mentali – ha affermato Cangini -. Lo dimostrano studi scientifici internazionali della massima autorevolezza che come Fondazione stiamo continuando a raccogliere per lavorare alla salvaguardia della scrittura a mano e della lettura su carta”.

Il sostegno su queste problematiche è arrivato anche dagli interventi di esponenti della politica. Il presidente della Commissione Cultura della Camera on. Federico Mollicone ha anticipato che la Commissione “Sta lavorando per istituire, tramite la proposta di legge a prima firma Ciaburro, la Giornata nazionale della scrittura a mano”. Il tema riesce a mettere d’accordo schieramenti diversi, come confermato dall’esponente dell’opposizione, il senatore Antonio Nicita, entrambi intervenuti da remoto al convegno.

È possibile rivedere l’intero incontro al seguente link: https://video.corriere.it/lettura-carta-scrittura-mano-l-azione-politica-sociale-la-loro-valorizzazione/77f4902c-8453-11ee-87a1-ab403d0b1b3f