Seminario organizzato dalla Federazione Carta e Grafica, ieri, insieme con Comieco, per esaminare il nuovo regolamento europeo sugli imballaggi e sui rifiuti da imballaggi, il cosiddetto PPWR, e anche per sottolineare l’efficacia dell’azione congiunta fra le Associazioni industriali e i rappresentanti italiani al Parlamento Europeo, che ha portato alla radicale revisione del documento inizialmente proposto dalla Commissione. La prima stesura, redatta su base ideologica e priva di riscontri analitici adeguati, risultava fortemente penalizzante per la filiera italiana del recupero e del riciclo, mettendo a rischio decenni di politiche ambientali e industriali (qui le perplessità sulla versione iniziale del documento).

Ci sono voluti sedici mesi per riuscire a ribaltare l’impianto iniziale, facendo valere le buone ragioni portate avanti innanzitutto dall’Italia e dai suoi rappresentanti a Strasburgo. E ieri si è creata l’occasione di spiegare, in un incontro che ha registrato oltre 200 presenze, sia presso la sede di Piazza Castello, sia da remoto, i punti principali della nuova normativa, e di tributare un doveroso applauso ai parlamentari europei che si sono impegnati a fondo per tutelare la posizione italiana e difendere i risultati raggiunti in economia circolare operando in recupero e riciclo meglio di ogni altro Paese d’Europa. Patrizia Toia è intervenuta in presenza, si è collegato invece Massimiliano Salini: due esponenti di partiti e coalizioni differenti che hanno lavorato insieme al di là degli schieramenti, riuscendo a scardinare resistenze e posizioni anche strumentali, fino alla pronuncia favorevole del Parlamento europeo che, lo scorso 4 marzo, ha licenziato, con una serie fondamentale di modifiche e correttivi, la versione finale del provvedimento.

L’incontro è stato introdotto e moderato dal Direttore Generale della Federazione Carta e Grafica e di Assografici, Maurizio D’Adda, che ha evidenziato come al testo finale del Regolamento, che la Federazione considera soddisfacente e un risultato positivo per l’Italia, si sia arrivati grazie alla sensibilizzazione esercitata, all’interno e dall’esterno del Parlamento Europeo, dalle diverse componenti industriali italiane interessate al tema e grazie all’azione bipartisan dei rappresentanti politici italiani in Europa. Un Italian job destinato a fare scuola, nelle impressioni condivise negli indirizzi di saluto rivolti alla platea dai Direttori di Assocarta, Massimo Medugno, e di Acimga, Enrico Barboglio.

“Con un gioco di squadra fatto di scambio di informazioni, preparazione di emendamenti, sensibilizzazione degli altri colleghi di ogni schieramento, abbiamo fatto fronte comune contro un provvedimento che non considerava in modo corretto le valenze italiane di alta qualità, le capacità di riciclo e di realizzazione di prodotti anche monouso, ma più sostenibili rispetto alla dispendiosa complessità del riuso. Siamo riusciti a valorizzare e a far comprendere i punti di forza, a salvare gli aspetti industriali positivi senza rinunciare alla sostenibilità – ha detto Patrizia Toia -: questo è un buon esempio di come si può fare una legislazione, alla luce del sole, ciascuno facendo la propria parte, noi lo abbiamo fatto in Europa”.

“La storia di questo provvedimento è di quelle che meritano di essere raccontate, per far capire ai cittadini il vero contenuto delle sfide alle quali siamo chiamati – ha aggiunto Massimiliano Salini -: abbiamo difeso l’operato della nostra industria non semplicemente in quanto italiana, ma perché fa un buon lavoro. Quello che, andando oltre gli schieramenti di partito, abbiamo adottato per il regolamento packaging, è un metodo che va riproposto per le sfide che ci saranno nel futuro, ben più impegnative, dalla pace in poi, è il modo migliore per rappresentare il nostro Paese”.

Antonio D’Amato, presidente di EPPA, l’Associazione europea del packaging e del Gruppo Seda International, ha ringraziato gli onorevoli Toia e Salini per “una vittoria straordinaria per tutto il sistema Italia. È stata una battaglia durissima, lunga, tutt’altro che facile da affrontare e dall’esito per niente scontato; peraltro non è ancora del tutto finita e richiede competenza, vigilanza e attenzione per gli sviluppi futuri. Ci sono stati momenti di tensione e di confronto anche aspro – ha evidenziato D’Amato -. Noi abbiamo dimostrato su basi scientifiche inoppugnabili l’infondatezza dell’assunto ideologico portato avanti dalla Commissione. Il sistema di economia circolare che abbiamo costruito in questi decenni rappresenta un best in class a livello mondiale ed è un valore da proteggere ed esportare, non un nemico da abbattere. Questa vicenda, con il suo esito favorevole che ha coinvolto la stragrande maggioranza del Parlamento europeo, dimostra che quando l’Italia gioca come sistema con l’industria e sue rappresentanze, governo ed esponenti dell’europarlamento si possono vincere battaglie importanti. E dimostra anche che è fondamentale avere a Strasburgo rappresentanti capaci, che conoscono i meccanismi della politica europea e le tematiche che rappresentano.

L’incontro è proseguito con l’approfondimento tecnico della normativa, non ancora corredata dalle regole di applicazione, curato da Claudio Busca, Fabio Panetta, Massimo Ramunni e Italo Vailati. I relatori hanno evidenziato, in ottica di servizio alle aziende, tutte le parti più significative del nuovo Regolamento, i temi che andranno ancora risolti dagli atti delegati e dalle varie norme interpretative, gli effetti più rilevanti per le varie tipologie di imballaggio prodotte all’interno della nostra filiera: quelle in cartone ondulato o in cartone teso (alla fine esentati da tutti gli obiettivi di riuso e non coinvolti dalle restrizioni per i prodotti monouso), gli imballaggi flessibili (per i quali si aprono opportunità di mercato in ottica di riduzione del peso dei rifiuti e di sviluppo dei refill), i cartoni per bevande (importanti le esenzioni per liquidi deperibili come il latte), i sacchi, gli shopper, fino alle etichette e ai tubi.

Quanto alle nuove norme legate al tema della riciclabilità di tutti gli imballaggi, è stata sottolineata l’importanza dell’economia circolare e del riciclo nella carta, che ha già oltrepassato l’obiettivo dell’85% previsto nel 2030 e una definizione di riciclo di alta qualità rigorosa, ma aperta a differenti campi d’impiego.