Riutilizzo e riciclo sono già soluzioni complementari per migliorare la circolarità degli imballaggi e gli obiettivi UE di economia circolare: proporre di introdurre obiettivi di riutilizzo obbligatori significa utilizzare lo stesso strumento su territori e filiere necessariamente diverse. La carta proviene da materia prima rinnovabile o da carta da riciclare ed è un prodotto effettivamente riciclato: negli imballaggi il tasso di riciclo è di oltre l’85%, che vale per l’Italia il primato in Europa con grande anticipo rispetto gli obiettivi UE.
Stamane il Direttore generale Massimo Medugno ha portato il contributo della Federazione Carta e Grafica all’assemblea di Assobioplastiche, svoltasi a Roma, e si è soffermato sulla revisione UE della direttiva sugli imballaggi, prevista per il prossimo autunno.
In particolare, Medugno ha detto che “la definizione di imballaggio riciclabile, contenuta nella revisione della direttiva, deve essere integrata da definizioni specifiche del materiale. Un eventuale contenuto di riciclato obbligatorio non è lo strumento appropriato per regolamentare il funzionamento del mercato delle materie prime seconde, come quello della carta da riciclare, che è già esistente – ha precisato il DG della Federazione Carta e Grafica -. La raccolta differenziata, sempre più di qualità, rimane fondamentale per aumentare ulteriormente i tassi di riciclo e l’assorbimento da parte della filiera, oltre all’adeguamento degli standard di prodotto. In linea con gli obiettivi di economia circolare dell’Unione Europea, gli standard di riciclo, in caso di
esportazione extra UE, devono essere coerenti con quelli europei”.
Sulla base dei dati Eurostat, il riciclo degli imballaggi in carta è in media di 5.5 volte, mentre, secondo alcuni recenti studi, per particolari tipologie d’imballaggio, si può arrivare fino a 25 cicli. E, al termine del suo utilizzo, la carta ha anche il vantaggio di essere compostabile e biodegradabile.
Qui il testo della nota diffusa dalla Federazione alla stampa, con il resoconto dell’intervento.