La filiera della carta e della grafica evolve nella formazione, oltre che nei materiali, nei processi e nelle tecnologie. Per massimizzare i risultati nelle Aziende, passi il paragone con i supermeccanici nei box della Formula Uno, si sviluppano i supertecnici, figure professionali avanzate e al passo con tempi e tecnologie, formate con gli ITS, gli Istituti Tecnici Superiori, sempre più capaci di cogliere e tradurre in pratica nel lavoro valori come #sostenibilità, #circolarità, #digitalizzazione.
Senso e importanza della #formazionetecnica sono stati di recente evidenziati dal neo presidente del Consiglio Mario Draghi come elementi cardine di un sistema industriale competitivo. La Federazione Carta Grafica dal 2018 ha avviato un’azione su più fronti proprio in questa direzione: dare vita a corsi biennali ITS, partecipando in prima persona agli enti promotori e fornendo contributo organizzativo, in modo da rispondere all’esigenza, sempre più avvertita dalle aziende, di tecnici qualificati di elevato livello da inserire nei cicli produttivi a fronte dell’evoluzione tecnologica e del ricambio generazionale delle maestranze.
Sono nati così gli ITS nel Veneto, con il Meccatronico e l’Istituto S. Zeno, specializzato nell’industria cartaria e cartotecnica; in Toscana, nel distretto della Lucchesia con ITS Prime, a supporto dell’industria cartaria e delle tecnologie del tissue; e a Milano, con la Fondazione Angelo Rizzoli, per la cartotecnica. Si tratta di iniziative declinate in base all’attuale normativa che vede gli Enti Regione come interlocutori di riferimento anche nel sostegno economico, e che, attraverso la partecipazione organizzativa e anche finanziaria delle Associazioni industriali che fanno parte della Federazione, coinvolgono direttamente le aziende attivando canali diretti sia formativi, per la parte di stage dei corsi ITS (che mediamente impegnano i 2/5 dell’intero programma biennale di studio), sia per il placement, uno dei punti forti dell’iniziativa.
Praticamente tutti gli allievi dei corsi ITS trovano lavoro, stabile, ad alta qualificazione e ottima remunerazione, a diploma acquisito, spesso nelle stesse realtà dove hanno svolto l’esperienza pratica. Il modello di cofinanziamento, che prevede il supporto delle Regioni e in questa fase è sostenuto soprattutto dalle Associazioni, prevede in prospettiva il coinvolgimento e la partecipazione delle aziende, che traggono importanti vantaggi da un canale formativo così diretto e mirato a portare valore all’interno delle proprie realtà.
Cielo terso sulla formazione ITS, dunque? L’orizzonte è senz’altro aperto, la pandemia Covid ha pesato soprattutto sul recruitment, sulla possibilità di andare direttamente nelle scuole tecniche a presentare caratteristiche e opportunità degli ITS, spesso misconosciute, ma l’organizzazione dei corsi è riuscita a recuperare e si guarda oltre con maggiore consapevolezza.
Lo evidenzia Lorenzo Poli, responsabile della formazione per la Federazione Carta e Grafica e presidente di Assocarta: “Devo innanzitutto registrare il successo dei tre corsi attualmente in essere, a partire dal primo biennio dell’ITS che si è tenuto in Veneto, nonostante le complicazioni del periodo. Risultato che va a unirsi agli obiettivi centrati in Toscana e, in ultimo, in Lombardia dove è da poco partito il primo ITS. A Verona, nella realtà più complessa fra le tre, dove paradossalmente è più facile che i potenziali allievi scelgano di andare subito a lavorare dopo la scuola tecnica anziché scegliere una via di ulteriore professionalizzazione, abbiamo formato una prima pattuglia di 15 tecnici superiori con una importante esperienza trasversale fra l’industria cartaria, fornitrice della materia prima, e quella cartotecnica, che la impiega”. La pandemia è stata interpretata come opportunità per fare bagaglio di esperienze: “Abbiamo dovuto aggirare diverse difficoltà, come l’impossibilità di fare campagna negli istituti tecnici, passaggio fondamentale per illustrare le potenzialità degli ITS, soprattutto per un settore specialistico come il nostro. Le dinamiche produttive e aziendali del nostro settore sono meno conosciute e più complesse rispetto ad altri, così come lo è organizzare la didattica che comprende impianti, chimica, attrezzature: argomenti per i quali la Dad non è propriamente la piattaforma ideale di insegnamento. Ma abbiamo fatto tesoro delle complicazioni – spiega Poli – mettendo assieme un importante bagaglio di esperienze che ci guiderà nel coinvolgimento delle aziende a sostegno del prossimo corso, con le quali già sono stati avviati i contatti”.
Gli ITS si sono rivelati uno strumento prezioso per elevare i livelli di specializzazione della manodopera all’interno delle aziende: “si è partiti da un sondaggio presso gli associati per definirne le reali esigenze e proprio questa tipologia di istituti è stata individuata come la migliore risposta – spiega Orlando Paiardi, responsabile delle iniziative formative di Assografici -: e così, nel caso dell’ultimo nato fra i corsi ITS della Federazione, il biennio di formazione di Milano, per supertecnici destinati all’industria cartotecnica, è andato a integrare il panel della Fondazione ITS Angelo Rizzoli, fin dalle origini (2010) orientato in prevalenza sull’informatica. Il corso sul packaging è stato disegnato a misura delle esigenze delle aziende, in modo da rendere pressoché nullo il mismatch fra contenuti formativi e necessità applicative. Determinante, ai fini del successo di questo corso, l’impulso impresso dalla presidenza della Fondazione, assunta nel 2019 da una figura simbolo del packaging quale Piero Capodieci.
A metà dello scorso novembre è partito il primo corso con 22 allievi, un ottimo inizio, soprattutto se si considerano le circostanze, ai quali si sono aggiunti altri studenti a lezioni avviate a completamento dei 25 posti disponibili, per 1200 ore di aula e 800 di stage. La prima edizione è finanziata a livello associativo, non essendo al debutto possibile godere delle premialità regionali. In parallelo è stato avviato il coinvolgimento delle aziende, prioritariamente aderenti all’Unione Grafici di Milano e della Lombardia, in previsione degli stage, concentrati nel secondo anno, che porteranno gli allievi a fare esperienza direttamente con le macchine e con le applicazioni.
Così come Milano attrae per la sua vocazione di polo formativo, in Lucchesia, terra dalla straordinaria concentrazione di cartiere e di produzione di macchinari per il tissue, i corsi registrano il tutto esaurito. La territorialità per gli ITS è un fattore chiave, e la composizione della filiera locale si riflette nei programmi, come nel caso del Veneto dove si fa leva sulla cross-specializzazione fra industria cartaria e cartotecnica, a specchio rispetto all’assortimento del tessuto industriale, formando supertecnici in grado di gestire le sempre più spinte sinergie fra materie prime e loro impiego nella filiera.
Questi fattori sono evidenziati da Gianluca Antonelli, responsabile delle iniziative di formazione per Assocarta, che sottolinea i vantaggi per i giovani nella scelta di un corso ITS: “Il percorso di studi porta a un impiego stabile, permette di formarsi direttamente nell’azienda e dà praticamente la certezza di trovare collocazione in incarichi destinati a progredire. Certo, occorrono capacità e anche determinazione: le cartiere sono impianti che lavorano a ciclo continuo, sette giorni su sette, richiedono un impegno non stop certamente compensato dalla prospettiva di buste paga più sostanziose. Ma le chance aperte dai corsi ITS della Federazione – solidità d’impiego, guadagni, prospettive di crescita -: soprattutto di questi tempi, sono opportunità da non perdere”.