10 dicembre 2022 – La notizia di un emendamento al disegno di legge Bilancio presentato dai partiti di maggioranza e mirato a sopprimere la “18app”, ovvero la carta elettronica da 500 euro per i neo 18enni da spendere in libri, abbonamenti a giornali e beni culturali di vario genere, desta stupore e forte preoccupazione.

Un grave errore – commenta Carlo Emanuele Bona, presidente della Federazione Carta e Grafica – sia strategico, sia pragmatico. Strategico perché è importante promuovere i consumi culturali nei giovani e, in particolare, la lettura visto che l’Italia sconta in questo da sempre un vero gap competitivo, comparata agli altri Paesi UE. Da tempo si richiedeva un sostengo più generalizzato e universale alla lettura, recentemente la Commissione Cultura del Senato ha evidenziato i danni che l’eccesso di digitale sta producendo sulle nuove generazioni e ora si vorrebbe eliminare una misura che ha dimostrato nei numeri di funzionare nello spingere i giovani a spendere in cultura e a leggere e a informarsi. Errore anche pragmatico, perché tutto il settore culturale ha bisogno di sostegno e, in particolare, l’intera filiera editoriale è già in profonda difficoltà a causa dei rincari dei costi energetici e la conseguente impennata del costo della carta: anziché sostenere il settore, come si richiedeva, con un credito d’imposta proprio sugli acquisti di carta a fini editoriali, si vorrebbe eliminare il bonus cultura che ha dimostrato essere un sostegno concreto alla domanda di libri”.

Invitiamo quindi la maggioranza e il Governo – conclude Bona – a evitare una decisione che appare dannosa in prospettiva e incoerente e distonica nella contingenza, rispetto al bisogno di sostegno di una filiera essenziale e preziosa per il Paese, dopo che, solo qualche giorno fa (l’1dicembre) la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del DM 26.9.2022, aveva proprio stabilizzato una misura efficace come il Bonus 18 Cultura”.