Non solo il Made in Italy diventa più verde, ma anche il “Piano Mattei” prevede le politiche del riciclo e dell’economia circolare.
Nel Fondo nazionale del Made in Italy vengono inserite anche le attività di riciclo. Una significativa novità, prevista dall’art. 4 della Legge n. 20/2023 sul Made In Italy pubblicata nello scorso mese di dicembre.
Infatti, al comma 1, “al fine di sostenere la crescita, il sostegno, il rafforzamento e il rilancio delle filiere strategiche nazionali, in coerenza con gli obiettivi di politica industriale ed economica nazionale, anche in riferimento alle attività di approvvigionamento, riciclo e riuso di materie prime critiche per l’accelerazione dei processi di transizione energetica e a quelle finalizzate allo sviluppo di modelli di economia circolare” si prevede l’istituzione nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze del “Fondo nazionale del made in Italy”, con la dotazione iniziale di 700 milioni di euro per l’anno 2023 e di 300 milioni di euro per l’anno 2024.
Il riciclo si aggiunge quindi alle materie prime critiche, o Critical Raw Materials, secondo la definizione comunitaria (e che erano già previste nel testo originario) che va a individuare una serie di metalli indispensabili per l’elettrificazione. La modifica, d’altro canto, è in linea con lo “sviluppo di modelli di economia circolare”. Non solo il Made in Italy diventa più verde, ma anche il “Piano Mattei” prevede anche le politiche del riciclo e dell’economia circolare. Infatti, l’art. 1, comma 2 della Legge n. 2/2024 sul Piano Mattei è stato, infatti, approvato al Senato con una piccola modifica.
Nei rapporti con l’Africa non ci sarà più, quindi, solo lo “sviluppo del partenariato energetico anche nell’ambito delle fonti rinnovabili,” ma anche “l’economia circolare e il riciclo”. Temi fondamentali in cui la Federazione Carta e Grafica cercherà di svolgere un ruolo di proposta.